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Forest bathing e performance “sostenibile”. Intervista a Franco Bertoli e Laura Cucchia
Qualche giorno fa abbiamo intervistato Franco Bertoli, Mental Coach, ex Capitano della squadra Nazionale Azzurra di pallavolo e campione olimpionico a Mosca e Laura Cucchia, Responsabile del FAI – Bosco di San Francesco e gli abbiamo chiesto di “regalarci” qualche anticipazione sull’esperienza unica, organizzata da Umbria Business School, del Forest bathing e performance “sostenibile” che si terrà nel mese di Ottobre. Iniziamo con Franco Bertoli.
Durante questo innovativo percorso Lei condurrà i partecipanti nell’esperienza del Forest Bathing: una pratica nata in Giappone nella quale è possibile vivere un’esperienza di ascolto e immersione sensoriale profonda nell’atmosfera della foresta. Ci dice brevemente di cosa si tratta?
Il forest bathing è diventata ormai una scienza che studia la natura, i boschi, gli alberi e l’energia che produce la terra. Si pensi ad esempio ai monoterpeni, ovvero all’energia che deriva dalle foglie degli alberi che cadono. L’ energia prodotta dai monoterpeni è misurabile. Dunque, i giapponesi hanno scoperto e dato evidenza scientifica del valore dell’energia che c’è intorno agli alberi dei boschi. Forest bathing significa “immergersi nel bosco, fare un bagno nella foresta” e ogni bosco ha i suoi valori. Noi durante questo percorso ci “immergeremo” in due boschi ricchi di ulivi e querce.
In che modo chi partecipa a questa esperienza potrà beneficiare degli stimoli e degli insegnamenti che la giornata potrà offrire? Quali sono gli obiettivi principali di questo percorso? Perché un’imprenditore, un Manager, un CEO o un professionista dovrebbero partecipare a questo percorso?
Potremmo dirlo utilizzando un termine manageriale “performance”. Perché quello che andremo a insegnare durante questa esperienza è come avere delle ottime performance. La parola “performance” significa dare il meglio di se stessi, quindi, come un atleta e io sono un’atleta, quando si fa una gara si vuole dare il meglio di se che non vuol dire che quel giorno l’atleta porterà a casa un record, ma vuol dire che in quella gara avrà dato tutto se stesso. Alla fine di questa giornata ogni partecipante avrà degli strumenti concreti per lavorare su se stesso e per poter dare il meglio di se stesso ogni giorno. Ogni sfida parte da noi e quindi lavoreremo sul respiro, sulla “meditazione camminata” e utilizzeremo la tecnica della mindfulness per sviluppare la capacità di essere “centrati e concentrati”. Il Manager di oggi è “iperdistratto” da email, chat e tutte le circostanze che si verificano in un’organizzazione, ma se non si è concentrati, presenti e calmi (e durante quest’esperienza apprenderemo cos è la calma) si perde la lucidità. Chi non è lucido “gioca male”, lavora male e non riesce a dare il meglio di se, la migliore performance possibile. Durante questa esperienza, attraverso delle basi scientifiche, lavoreremo sulle “interferenze”, tireremo fuori lo spirito umano, ovvero l’anima di ogni persona. E ancora, lavoreremo “su quello che sei e non su quello che sai”. Per dirlo usando in prestito un esempio che viene dal mondo dello sport: un giocatore di serie A di pallavolo va in campo e ha naturalmente le competenze per giocare la partita, ma non è detto che giochi bene perché ha le competenze. Giocare bene dipende dalla presenza, dalla concentrazione, dalla motivazione, dal proprio mindset. Sono le energie di ogni persona che fanno si che ognuno possa esprimere le proprie competenze al meglio.
Dott.ssa Cucchia Lei è Responsabile del FAI – Bosco di San Francesco e parlerà ai partecipanti di questo splendido luogo di armonia e silenzio ai piedi della grandiosa Basilica di San Francesco ad Assisi. Ci parli un pò di questo luogo e del legame che c’è tra il territorio e il Bosco di San Francesco nonché tra quest’ultimo e le iniziative formative e culturali.
Consideriamo che questo bosco viene chiamato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano “l’altra metà di Assisi”, proprio per le caratteristiche che esprime: siamo in città, ma fuori dalla città, siamo vicinissimi alla Basilica di San Francesco che è il monumento simbolo di Assisi ma siamo siamo in un bosco. La cosa particolare è che il FAI ha svolto un’azione di recupero di questo luogo che non è solo un recupero degli edifici, e quindi un recupero storico, non è solo un recupero dei sentieri ma è anche un recupero paesaggistico. Sono stati recuperati gli antichi boschi che erano legati alla presenza dei benedettini e gli oliveti. Queste azioni hanno di fatto reso fruibile un angolo di Umbria assolutamente indentitario: fatto di colline, boschi e piccole chiese. Il FAI ha regalato la possibilità di visitare questo splendido luogo del nostro territorio che nel tempo si era un po perso. Un altro aspetto importante strettamente collegato alla cultura è che il bosco rappresenta un punto di riferimento per il territorio. Questo perché il FAI porta avanti tante idee e tante iniziative e si tratta di eventi che si possono trasformare anche in bellissime collaborazioni. Si pensi ad esempio che in questo periodo collaboriamo con il “Piccolo Teatro degli Instabili” di Assisi. Qualcuno potrebbe pensare cosa c’entra il Bosco di San Francesco con un piccolo teatro al centro di Assisi? Eppure lì si tiene un laboratorio teatrale per bambini che abbiamo scelto di fare qui nel bosco, perché i bambini in natura si lasciano andare e allo stesso tempo possono applicare quello che apprendono durante le lezioni di teatro. Quindi questo luogo si presta per tanti aspetti ad essere vissuto in modalità diverse: dalla formazione ai laboratori per bambini, passando per le attività didattiche e le visite.
Un’altro aspetto importante, sempre legato alla cultura, è che all’interno di questa proprietà del FAI esiste una meravigliosa opera di land art che è un’opera contemporanea realizzata dal maestro Michelangelo Pistoletto intitolata “Il Terzo Paradiso” e in quest’opera incredibile ci sono una serie di simbologie veramente uniche. Parliamo di un’istallazione naturale molto grande costituita da 121 piante di ulivo disposte a doppio filare a formare tre cerchi e questi tre cerchi rappresentano i tre paradisi: la natura, il genio, e quindi l’uomo e al centro il Terzo Paradiso il luogo dove nella visone del maestro Pistoletto si ritrovano l’armonia e la pace fra questi due elementi.
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DATA: 04 AGO 2022
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