“Net positive. Un business etico per una crescita sostenibile e profittevole”. Il libro di Paul Polman e  Andrew Winston, pubblicato in Italia da Hoepli, nominato uno dei migliori libri di business dell’anno dal Financial Times.

“Un’azienda Net positive migliora la vita di tutti coloro con cui viene in contatto, incrementando il guadagno degli azionisti; si assume la responsabilità di tutti gli impatti sociali e ambientali, conducendo a una cultura più umana e orientata al purpose; collabora con la concorrenza e i governi per promuovere un cambiamento trasformativo.”

Nel libro “Net positive. Un business etico per una crescita sostenibile e profittevole” di Paul Polman e Andrew Winston, edito da Hoepli nel 2022 e tradotto nella versione italiana da Alessandro Valli, i due guru del business, demoliscono cinquant’anni di dogmi aziendali, svelando per la prima volta alcune lezioni essenziali tratte dall’esperienza di Unilever e da altre aziende pioniere nel mondo.

Il modello di business di cui parlano i due autori, Paul Polman, ex Ceo di Unilever e uno dei maggiori Ceo di grandi aziende quotate e Andrew Winston esperto di business sostenibile, non è utopia ma un processo concreto già in atto. Ikea, Danone, Mars, Patagonia, L’Oreal, Allianz, Levi’s e tante altre aziende stanno già rendendo reale il processo di cambiamento e la trasformazione su larga scala di cui il mondo ha bisogno.

Net positive è un libro ricco di case history, esempi pratici e storie coinvolgenti che si apre con una domanda: Perché la Maionese è meglio del Ketchup?  Non si tratta di stabilire quali siano i condimenti migliori, ma di analizzare due modelli di business diversi e diametralmente opposti, quello di Unilever e Kraft Heinz, e comprendere i risultati migliori nel breve e nel lungo periodo.

Il modello Kraft Heinz è un modello basato sul “capitalismo degli azionisti”. Si tratta di un modello in cui vengono massimizzati i guadagni di tutti gli azionisti e tagliati i costi d’investimento.

Il modello Unilever, invece, è basato sul “capitalismo degli stakeholder”. L’azienda, dunque, si mette a servizio di tutte le parti interessate e affronta le sfide più difficili ponendosi dei chiari obiettivi per combattere il cambiamento climatico, la disuguaglianza e la tutela della biodiversità. Le aziende che perseguono questo secondo modello, sostengono gli autori “si ritrovano in una posizione migliore per il futuro, creano più valore, attirano più clienti, e riscuotono un successo maggiore.” Si pensi a tal proposito che oggi una sola filiale di Uniliver vale più di tutta Kraft Heinz.

Il modello “Net positive”, insomma, ripaga gli investimenti: le aziende net positive hanno una produttività maggiore del 17%, hanno un incremento delle vendite pari al 20% e una redditività superiore del 21%.

Ma come diventare un’impresa net positive? I capitoli di questo libro rappresentano una vera e propria mappa per “creare un nuovo tipo di organizzazione”.